Lidia Miotto coltiva la passione per filati e tessuti fin dall’infanzia, anche se si avvicina a questo settore solo dopo aver conseguito un diploma di tipo tecnico. Frequenta un corso per stilista presso la scuola di moda Le Grand Chic di Milano dove apprende la confezione “a regola d’arte” di capi di abbigliamento su misura, la realizzazione di cartamodelli, il disegno del figurino e del tessuto. Nel 1986 a Monaco di Baviera realizza, con le compagne di corso, la sua prima sfilata. Motivata da tale esperienza positiva, una volta conseguito l’attestato di stilista, si dedica allo studio della struttura del tessuto presso il laboratorio di design tessile di Paola Besana, a Milano. Nel 1995 lascia definitivamente il lavoro d’ufficio e fa della tessitura la sua professione. Collabora con la sua insegnante nella gestione dei corsi presso il suo laboratorio dove, in occasione di una serie di “Incontri tessili”, conosce Marina Fornaro con la quale nasce un’affinità artistica che darà vita a una proficua collaborazione sotto lo pseudonimo di Arteinfilo. Con Marina approfondisce l’evoluzione del telaio e l’utilizzo di telai etnografici: questo permette loro di effettuare ricostruzioni di campionature destinate ad alcuni musei del tessile e di approfondire la riscoperta di antiche forme di intreccio,fra cui lo Sprang, il Kumihimo e la tessitura in forma con il telaio triagolare.
Dal 2003 Marina e Lidia tengono insieme corsi di tessitura a più livelli. Nel 2004 e 2005 seguono un progetto di aiuto al disagio attraverso una serie di lezioni di tessitura con il telaio a tensione presso la sezione femminile del Carcere di Opera. Dal 2005 svolgono attività di docenza presso il Centro di Arti Applicate Kandinskij di Biella con il quale partecipano a numerose esposizioni e per cui nel 2005 realizzano “a quattro mani” un arazzo (eseguito in doppia copia) su disegno di Ugo Nespolo, esposto alla mostra “Sul filo della lana Mito e Rito” al Museo del Territorio biellese. Dal maggio 2006 collaborano all’avviamento e gestione di un laboratorio di tessitura presso la “Casa della Carità” a Sesto S. Giovanni all’interno di un progetto gestito dalla Cooperativa Lavoriamo.